Nel cuore di Vicenza, una città che respira calcio e passione, un nuovo simbolo si erge maestoso verso il cielo. In un giorno speciale, quello che sarebbe stato il 68° compleanno di Paolo Rossi, la città ha svelato un omaggio straordinario al suo figlio adottivo più celebre. Un murales imponente, che si estende per ben 60 metri sulla parete sud della Torre Everest in viale Torino, cattura lo sguardo e l’immaginazione di chiunque passi nei dintorni.
L’Artista Dietro l’Opera: Eduardo Kobra
L’opera, realizzata dal rinomato street artist brasiliano Eduardo Kobra, non è solo un dipinto, ma un vero e proprio inno alla vita e alla carriera di Pablito. Kobra, noto per i suoi murales vivaci e caleidoscopici, ha saputo catturare l’essenza di Rossi in un’immagine potente e coinvolgente. “Paolo Rossi è stato un simbolo di passione, impegno e umiltà,” ha dichiarato l’artista. “Rappresentarlo in un murale è un modo per celebrare non solo il suo talento sportivo, ma anche i valori umani che ha incarnato.”
Un’Immagine Che Parla al Cuore
Il murales ritrae Paolo Rossi in un momento di pura gioia, con le braccia aperte in segno di esultanza, indossando la maglia della nazionale italiana. Alle sue spalle, una folla di tifosi festanti completa la scena, creando un’immagine che non solo celebra il calciatore, ma anche l’uomo che ha saputo conquistare il cuore di milioni di persone. Questa rappresentazione iconica racchiude in sé tutta la carriera di Rossi, diventando un simbolo tangibile della sua capacità di donare sorrisi e emozioni.
Dalla Torre Everest a Monte Berico: Un Progetto Ambizioso
L’idea di questo tributo monumentale è nata nel 2021, come parte di un progetto più ampio di riqualificazione della Torre Everest, un edificio emblematico del boom economico degli anni ’50. L’associazione culturale Wallabe, in collaborazione con l’azienda vicentina Imprendo Srl, ha guidato questa iniziativa, coinvolgendo numerosi partner tra cui il Lanerossi Vicenza, la Paolo Rossi Foundation e l’Associazione Italiana Calciatori.
Un Omaggio Condiviso: Le Voci degli Amici
La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo del calcio e non solo. La moglie di Rossi, Federica Cappelletti, era presente insieme a ex compagni di squadra come Antonio Cabrini e Alessandro Altobelli. Quest’ultimo ha ricordato l’amico con parole toccanti: “Paolo merita quest’opera, è stato un simbolo e un esempio. Oltre ad essere stato un nostro amico, è stato per gli italiani il simbolo del calcio per tanti anni. E tutti gli vogliamo bene.”
Vicenza Abbraccia il Suo Campione
Il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, presente all’evento, ha sottolineato l’importanza di questo tributo per la città: “L’edificio più alto della città da oggi sarà dedicato per sempre a Paolo Rossi. Nel giorno del suo compleanno, poi, ha un valore speciale per Vicenza e per i vicentini. Siamo veramente contenti. È stato un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma è bello essere arrivati fino in fondo.”
Murales Paolo Rossi Torre Everest Vicenza, un Legame Indissolubile con la Città
Il murales fa parte del progetto “Il mio nome è Paolo Rossi”, voluto per omaggiare il campione il cui nome è profondamente legato a Vicenza grazie agli anni trascorsi indossando la gloriosa maglia biancorossa del Lanerossi. Questo legame fu ufficialmente riconosciuto con il conferimento della cittadinanza onoraria nel febbraio 2020, poco prima della sua prematura scomparsa.
Un’Opera d’Arte per Tutti
La scelta di Eduardo Kobra come artista per questa opera non è stata casuale. Famoso per i suoi murales dai colori vivaci e le tematiche sociali, Kobra vede l’arte urbana come uno strumento democratico e inclusivo, capace di migliorare il mondo partendo dalle vite dei cittadini. Il murales di Paolo Rossi si unisce così a una galleria di opere che include ritratti di altre figure iconiche come Albert Einstein, Madre Teresa di Calcutta e Nelson Mandela.
In conclusione, questo murales a Vicenza non è solo un tributo a Paolo Rossi, ma un simbolo di come lo sport, l’arte e la comunità possano unirsi per creare qualcosa di straordinario. Un’opera che, dalla Torre Everest, continuerà a ispirare e a ricordare a tutti i passanti la grandezza di un uomo che ha saputo essere molto più di un semplice calciatore.